RetroMagazine nr. 44 – Anno: 2023 – Autore: Daniele Brahimi
Anno | 1998 |
Editore/Sviluppatore | Epyx |
Genere | Platform |
Piattaforma | Commodore 64 |
Sito Web |
Sono passati ben cinque anni dal mio esordio su Retromagazine World e il mio primo articolo trattò il primo capitolo di una saga che si compone di 2 capitoli; anche se voci di corridoio dicono che un terzo è in via di sviluppo… Speriamo! Se lo meriterebbe tutto!
Due capitoli soli, ma sostanziosi, ultra impegnativi e forse impossibili da finire per molti, ma non per tutti. A distanza di anni, ecco qua Impossibile mission 2, seguito del pluripremiato primo e non meno difficile. Nel secondo capitolo andremo a perlustrare ben otto torri di cui il proprietario non è altro che il pazzo e pelato scienziato del primo capitolo, ossia Atombender che a quanto pare, il nostro protagonista ha graziato.
Inoltre probabilmente ignorava l’esistenza di quel complesso paragonabile al City Life di Milano con le rispettive aree tematiche come motori, fitness e tanto altro da scoprire. In ciascuna dovremo trovare il codice criptato sotto forma di motivetto musicale, facendo attenzione a non pescare doppioni, altrimenti dovremo passare alla prossima torre a mani vuote convinti di riuscire a terminare il gioco in anticipo. Eh sì, perché se il destino é dalla nostra parte, potremo trovare tutti e sei i codici di fila terminando il gioco un po’ prima del previsto e questo perché, ad ogni partita, come nel primo episodio, cambia la collocazione degli oggetti, il mobilio ecc. ecc.
All’inizio potrebbe spaventare il fatto di dover evitare i pericolosi robot (ce ne sono di nuovi oltre a quelli già incontrati nel primo capitolo) ed esplorare tutte queille stanze, però posso assicurarvi che non risultano per nulla dispersive; troverete difficoltà solo all’inizio o in qualche stanza in cui le piattaforme e i robot sono disposti in maniera un po’ troppo casuale.
Il sonoro contiene ancora una volta un parlato digitalizzato ed il rumore dei robot, quindi nulla di nuovo sotto questo punto di vista… E forse é meglio così. Per quanto riguarda la giocabilità, personalmente ho trovato il gioco un po’ più maneggevole e lineare rispetto al precedente. Quello che potrebbe confondere è l’interfaccia che a prima vista sembra complessa, ma niente paura, nessun mosaico da far combaciare!
Solo una cassetta in cui si sentiranno i motivetti recuperati e gli oggetti da utilizzare a nostro vantaggio come le bombe e le lampadine per illuminare le stanze completamente buie (nuova aggiunta, proprio come gli ascensori orizzontali).
Sul finale invece… Non voglio fare spoiler in una recensione! Ma siccome non è facilissimo trovare l’ultima stanza segreta, vi dirò: appena avrete tutti e sei i motivetti, andate verso la torre successiva (precisamente il corridoio che le collega) ed entrate nella porta col teschio… Vi ho aiutato abbastanza! Preparatevi bene al vostro rientro dalle vacanze e, se non lo avete ancora giocato, vedrete che una volta iniziato non vi darete pace finchè non arriverete all’ultimissima stanza con tre computer presenti e solo uno che vi regalerà il finale. Gli altri due invece ridurranno il gioco di un ora dalle otto reali che abbiamo a disposizione, anziché dei canonici dieci minuti come avviene se moriamo…
Giocabilità 80%
Come nel primo, ma senza troppa precisione millimetrica.
Longevità 90%
Otto torri sembrano tante, ma lo giocherete sino a che non lo completerete.