Beige è Bello!

THE A400 Mini, un gradito ritorno

Retromagazine N° 48 – Anno: 2024 – Autore: Carlo Nithaiah Del Mar Pirazzini

Sito Web del prodotto

https://retrogames.biz

La piccola “console” e il classico Joystick CX40

Dopo un’ondata di micro-console che include NES, SNES, Megadrive, PC Engine e il ritorno di micro-home computer come C64 e Amiga, ora mettiamo mano su quello che deve essere l’esperimento più interessante fino ad ora: l’Atari 400 Mini.

Basato sulla gamma di computer domestici 8bit di Atari, che arrivò sul mercato nel 1979, questa piccola versione è un “perla” realizzata con una collaborazione tra Atari, Plaion e Retro Games ltd.

Al momento Atari è impegnata in una sorta di viaggio nel passato, avendo rilasciato una raccolta dei suoi giochi per console moderne e l’Atari 2600+, una replica (quasi) a grandezza naturale della sua console di successo di inizio anni 80.

Tuttavia, l’Atari 400 è un’entità meno riconoscibile e potrebbe potenzialmente essere più difficile da vendere.

Vale la pena dargli un’occhiata? Scopriamolo.

Una breve storia
Uscito nel 1979 insieme all’Atari 800, l’Atari 400 offriva un’esperienza audiovisiva più avanzata rispetto ai suoi rivali grazie all’uso innovativo dell’architettura del coprocessore, una novità assoluta per un computer domestico.

Mentre entrambe le macchine utilizzavano la stessa CPU MOS 6502, il 400 era posizionato sul mercato come il più conveniente dei due e aveva una tastiera a membrana e un singolo slot per cartucce (l’800 aveva una tastiera meccanica e due slot per cartucce, oltre a Ram espandibile e tanto altro).

Nonostante fossero stati lanciati come personal computer, l’Atari 400 e 800 erano supportati da un’ampia gamma di giochi, come Star Raiders del 1980 vera e propria Killer Application per la macchina.

Anche la neonata Electronic Arts supportava attivamente il sistema; l’iconico MULE di Danielle Bunten Berry fece il debutto sulla gamma ad 8bit di Atari e sfruttò pienamente le porte controller multiplayer.

Con l’avanzare del tempo, Atari rinnovò la sua gamma con il 1200XL, 600XL e 800XL e, dopo che Sam Tramiel rilevò l’azienda e la rinominò Atari Corporation, la serie XE continuò la discendenza.

Rispetto all’Atari VCS/2600 da 30 milioni di vendite, il duo 400/800 ne vendette circa quattro milioni di unità, non un successo commerciali in termini comparativi, ma comunque un successo relativamente elevato per l’epoca.

ATARI 400 mini – Design e Controller

Et voilà… Il The 400.

Il 400 mini sembra una copia sputata del vero computer, con il suo design angolare ispirato a Star Wars, la tastiera a membrana, quattro tasti quadrati gialli e il LED di alimentazione rosso.

L’unica differenza visiva è la scritta “THE400” che sostituisce “Atari 400” nella parte anteriore dello slot pseudo-cartuccia.

Il sistema misura 2,0×6,0x5,3 pollici e pasa davvero poco più di 200 grammi. La tastiera è ovviamente non funzionante, come tipico per le emulazioni di console in miniatura.

Il pannello frontale sotto la tastiera contiene quattro porte USB con funzioni da porte Joystick, replicando il computer originale (il che significa che è possibile giocare a MULE in quattro).

Sul retro abbiamo una quinta porta USB, una porta HDMI e una porta USB-C per l’alimentazione. Ovviamente troviamo anche il pulsante di accensione.

Tutti i sistemi ad 8bit Atari hanno tre chip coprocessore personalizzati oltre alla CPU 6502: ANTIC, GTIA e POKEY. Per mostrare la potenza di questi chip in emulazione, Il 400mini ha un processore AllWinner H3 (in pratica un Cortex A7 quad-core), 256 gb di Ram e 128 gb di spazio di archiviazione, più che sufficienti per salvare i giochi e impostare al meglio il sistema.

Il joystick si chiama TheCXStick e assomiglia al CX40 originale tanto amato da tutti noi. Devo ammettere che è un ottimo stick, con movimenti precisi e nessun clic di troppo. Anche il pulsante di fuoco ha un buon fealing. A differenza dell’originale, questo ha ovviamente un connettore USB all’estremità del cavo. Ha anche un set di pulsanti supplementare (sono 7), ben inseriti nel design e poco invasivi. Quattro sono tasti direzionali nascosti sotto le marcature arancioni. La base ha un pulsante sulla spalla nascosto nell’angolo in alto a sinistra. I pulsanti Black Menu e Home sporgono leggermente dal pannello posteriore.

Il CXStick in dotazione in tutta la sua “turgidezza”.

Nella confezione si trovano anche un cavo HDMI beige, un cavo alimentazione USB-C e il manuale di avvio rapido. Manca l’adattore CA per collegare il cavo USB-C.

PARLIAMO DI GIOCHI

L’Atari 8bit era una macchina perfetta per conversioni di classici arcade e qui abbiamo l’imbarazzo della scelta: Asteroids, Battlezone, Berzerk Centipede, Crystal Castles, Millipede e Missile Command sono perfetti su queste macchine!

Mancano alcuni classici per mancanza di diritti (vedi i titoli Nintendo come Mario Bros, Donkey Kong).

Sono 25 titoli scelti con cura e molto giocabili e sulla pagina https://retrogames.biz/games/the400-mini/ troverete tutti manuali.

Ho testato la mini console su un TV TCL 55 pollici in modalità gioco e ho scoperto che il controller ha una leggerissima latenza. Inferiore al quarto di secondo e comunque nei limiti ragionevoli per una console plug and play.

Tutti i giochi testati non hanno presentato bug o errori né tantomeno blocchi.

La porta USB sul retro permette di caricare ulteriori titoli attraverso una pendrive formattata in FAT32.

Questo significa poter accedere a tutta la ludoteca possibile per i sistemi e anche alle nuove meravigliose produzioni.

The400 Mini accetta i formati nei file ATR, COM e XEX. Rileva automaticamente il tipo di sistema in cui gira il gioco e se richiede espansioni e accorgimenti di setup.

Tony Montezuma’s Gold gira alla grandissima su THE400 Mini.

Premendo MENU’ durante il gioco si apre una schermata per configurare il modello ATARI (400, 800, 800XL, 130 XE o 5200, con o senza Basic abilitato), l’altezza e la larghezza del display, l’offset verticale e un modo per rimappare i controlli.

Programmazione, giochi multi-disco e alcuni bug.

Il menù di settaggio per i giochi.

Parlando di BASIC, si può programmare su THE400 mini formattando una pendrive USB, abilitando il BASIC nelle impostazioni, collegando una tastiera USB in una porta libera e caricando THE400_BASIC.

Questo da accesso al sistema e a un disco per salvare i programmi.

I test con le moderne tastiere sono stati misti. La mancanza di una tastiera “Reale” si fa sentire per impostazioni e comodità. Il settaggio è ovviamente non reale.

La mancanza di una tastiera inclusa è anche il motivo per cui il sistema manca di alcuni titoli importanti, come l’originale Star Raiders e Rescue on Fractalus!. Ma basta un po’ di pazienza e si riesce a lavorare.

Il sistema supporta anche i giochi multi-disco con una soluzione ingegnosa: selezioni il primo con il pulsante di fuoco e il secondo con il pulsante S (dorsale) e poi si preme HOME per caricare.

Quando è il momento di inserire il secondo o un terzo disco, si tengono premuti i pulsanti direzionali HOME e GIU’. Sembra macchinosa ma funziona perfettamente.

Il retro del THE400.

IL VERDETTO

Non si può negare che l’Atari 400 mini raggiunga pienamente l’obiettivo: presenta una replica in miniatura di un classico a 8bit, ricco di titoli e impreziosito da diverse funzionalità moderne, da possibilità di aggiungere nuovi titoli e da un buon Joystick di supporto.

Anche i titoli pre installati sono una buona scelta: certo, sarebbe stato bello vedere i classici Nintendo o Pacman e anche il già citato Star Raiders, ma questo problema si supera inserendoli su una pendrive di supporto.

Alcuni dubbi sorgono sul pubblico a cui è destinato; mentre il VCS o le console Nintendo possono fare affidamento su una vasta platea di fanatici, la famiglia Atari 8 bit è meno nota, anche se i suoi giochi sono di una qualità incredibile grazie ad un hardware superiore.

Se si è cresciuti con questo sistema, il the400 mini è il prodotto dei sogni. Emulazione eccellente, possibilità di caricare ogni cosa e aggiornamenti moderni come sistemi di salvataggio e funzione rewind.

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