RetroMagazine nr. 41 – Anno: 2023 – Autore: Roberto Del Mar Pirazzini
Anno | 1992 |
Editore/Sviluppatore | Vic Tokai/Jorudan |
Genere | Shoot’em up |
Piattaforma | Super Nintendo |
Sito Web | N/A |
Sono abbastanza sicuro che tutti noi giocatori della vecchia guardia ci siamo trovati davanti a questa situazione in passato.
Si andava dal nostro negozio di fiducia per scoprire le novità per quel fine settimana. Con tanto di paghetta dei nostri parenti nel portafoglio. Arrivati scoprivamo che molti titoli non erano nemmeno disponibili e che si rimaneva con opzioni discutibili nella sceta.
Kidou Soukon Daion era una di queste opzioni. Le recensioni del tempo non erano state clementi con il gioco né tantomeno la grafica della versione USA e il nuovo nome (Imperium).
Nonostante la curiosità lo lasciavo sempre sullo scaffale fino a che un giorno decisi di acquistarlo (anche grazie ad un mega sconto del rivenditore del tempo).
Ma alla fine è davvero così male? No, ma non è nemmeno un capolavoro assoluto.
Impostato come uno dei titoli della serie Aleste, il gioco presenta un design molto in voga al tempo. Ci sono i robottoni giganti, mille nemici su schermo, il pianeta da salvare… tutto quello che si deve avere in uno shooter dei primi anni 90.
Ci sono le armi possibili e le varie combinazioni e persino la classica smart bomb ripulisci livello. Il gioco utilizza uno strano ma simpatico sistema di accumulo di esperienza per upgradare le armi e questa cosa è particolarmente apprezzabile quantomeno curiosa. È molto simile a Radiant Silvergun in questo senso, anche se non così profondo. Ogni arma ha tre livelli e cambia in modo piuttosto drastico partendo da uno sparo misero a blastaggi che occupano quasi tutto lo schermo.
Salire di livello come in un gioco di ruolo è una caratteristica che ritengo innovativa e che apprezzai al tempo e apprezzo tutt’ora.
Uno dei principali problemi del gioco è nella programmazione. C’è una marea di roba su schermo in alcuni momenti e spesso il povero Snes fatica a muovere tutto con decenza causando rallentamenti micidiali e piuttosto lunghi in termini di gioco. Ricorda i rallentamenti di Super R-Type ma molto più lunghi e fastidiosi. Altro punto a sfavore sono gli ultimi tre livelli di gioco. Dopo paesaggi magnifici e dettagliati, questi ultimi tre sono praticamente ambientati nello spazio siderale. Manca varietà se non nelle battaglie con i boss finali.
Il ritmo del gioco è implacabile e abbastanza variegato. Intenso direi. Forse un ulteriore punto a sfavore va nella gestione dell’energia della nostra nave. Non avendo vite multiple ma solo questa barra sarebbe stato utile risanarla con alcuni power up, ma questo avviene solo se si passa di livello. Se si riesce a massimizzare l’arma al meglio la situazione è meno letale, altrimenti il game over è sempre dietro l’angolo.
Una sola vita e continue limitati influiscono non poco alla curva della longevità. Completare il gioco in diverse modalità di difficoltà mostra diversi finali e quello a livello hard è il finale reale.
Vic Tokai ha realizzato uno shooter dalla grafica possente e dotato di una bella colonna sonora ma con evidenti problematiche di programmazione e con una strana gestione della difficoltà.
Ci sono giochi migliori da scegliere su Snes.
Giocabilità: 60%
La poca capacità di ottimizzazione del gioco rende alcuni punti caotici e difficili da affrontare. Lodevole il sistema ad esperienza ma pessimo in alcuni punti il level design.
Longevità: 60%
Non troppo bilanciato. Un sistema di “vita” corretto avrebbe migliorato l’esperienza.