ROGUECRAFT

Anno: 2024 – Autore: Carlo Nithaiah Del Mar Pirazzini

Anno 2024
Editore/Sviluppatore Thalamus, BardgerPunch Games
Genere Dungeon Crawler/Roguelike
Piattaforma Amiga
Sito Web https:// thalamusdigital.itch.io/ roguecraft

Ho sempre apprezzato i Dungeon Crawler.

Un genere che presenta alcune caratteristiche derivate direttamente dai giochi di ruolo ma che li semplifica portandoli all’interno di labirinti dove conta poco il dialogo parlato ma è più necessaria l’azione. Uno dei primi videogiochi del genere fu Pedit5, realizzato nel 75 da Rusty Rutheford.

Un titolo basico che includeva diverse caratteristiche di D&D e la presenza di tanti tesori all’interno dell’avventura.

Tra i più famosi e amati (soprattutto su Amiga) troviamo il mai troppo lodato Dungeon Master, la serie Eye of the Beholder oppure i vari Ultima, Diablo e compagnia bella.

E proprio su Amiga ritroviamo questo genere con Roguecraft, titolo sviluppato dai BadgerPunch Games e distribuito da Thallion, che ci porta all’interno del pericoloso mondo di Mordecom. Saremo alla guida di Zendar. Uno degli ultimi veri eroi della sua epoca. Si getterà alla ricerca di un potente amuleto nascosto nei sotterranei maledetti. Prima di farlo è però necessario scegliere la classe di appartenenza del nostro Zendar. Possiamo decidere tra Guerriero (modalità facile) resistente e fornito di spada, il Ladro (difficoltà media) più leggero, armato di doppio coltello e di una capacità di teletrasporto rapido, ed infine il Mago (difficoltà magici. massima), debole fisicamente ma con la capacità di lanciare potenti proiettili Ogni classe di gioco ha un proprio indicatore di saluta massimo mostrato in alto con dei piccoli cuori rossi e un indicatore di forza che si trova appena sotto con una barra blu.

È possibile aumentare sia la salute che il livello di forza attraverso l’uccisione di un certo numero di nemici oppure recuperando alcuni oggetti o pozioni.

L’uccisione di un numero cospicuo di avversari rilascerà nella stanza una gemma rossa (aumenterà i cuori) oppure una gemma blu (accrescerà la forza).

Zendar si muove attraverso stanze che verranno rivelate su una mappa laterale ma mano che verranno esplorate. Lo scopo è trovare la scala che porta al livello successivo.

Compito non semplice visto che la chiave è solitamente nascosta da qualche parte nello stesso dungeon e ben protetta.

Una volta recuperata, la porta del nuovo livello si apre e viene contrassegnata sulla mappa da un pallino blu.

I dungeon di Roguecraft vengono generati in modo procedurale e presentano il classico menù di questo genere di giochi: tesori, segreti, trappole e una vagonata di nemici (FATE ATTENZIONE AI MIMIC TRAVESTITI DA FORZIERI!).

Il proseguire dell’avventura non solo ci permetterà di potenziarci ma presenterà anche nemici via via più coriacei, consigliamo quindi di bilanciare saggiamente la forza prima di affrontare i livelli più in basso. Il movimento di gioco è a turni, con Zendar che si muove facendo il suo turno e i mostri nella stanza che si muovono in risposta alla sua azione.

Si ingaggia il combattimento spostandosi in direzione del mostro di turno e affrontandolo nel quadrato accanto (o lanciando da lontano un proiettile magico nel caso della scelta del Mago). In automatico avverrà lo scontro. L’uso del pulsante di fuoco è per l’inventario.

Premendolo si passa ad un pannello situato in basso dove si potrà selezionare e leggere quello che abbiamo raccolto nel nostro girovagare. Solitamente si tratta di pozioni e ce ne sono diverse: la pozione verde è un classico cura ferite, la pozione blu e quella rossa invece cambiano effetto in ogni partita. Tra i possibili effetti possiamo citare il Congelamento, l’Esplosione, Rivelazione e il Teletrasporto. È presente anche una folle bottiglia contenente Alcol che metterà a dura prova i nervi dei giocatori più esperti con effetti curiosi. Se si dovesse morire prima di arrivare al mega boss finale, apparirà una schermata di Game Over che riassume tutto il punteggio, il livello raggiunto, quanti forzieri recuperati, quanti segreti rivelati e… quale mostro ci ha ucciso!

Lo sviluppo di Roguecraft è stato piuttosto lungo e molto atteso. Mettendo le mani su questa versione per la stampa possiamo dire con certezza che ne è valsa la pena perché Roguecraft è un vero gioiellino.

È bello da vedere e sentire. Una piccola opera d’arte in pixel che stupisce per i dettagli e per la meravigliosa scelta cromatica. Il dettaglio per ogni singola cosa è maniacale. Un esempio? Le animazioni dei mostri. Meravigliose.

C’è tantissima varietà nell’affrontare i livelli con le tre classi di gioco, c’è varietà nei dungeon e nei mostri. E che dire della colonna sonora… un bomba che coinvolge e crea un’atmosfera unica e seducente. Il punto di forza è però nel design dei livelli e nel modo in cui si viene coinvolti nell’esplorazione. Se all’inizio appare come un semplice gioco d’esplorazione col susseguirsi delle partite diventa una dipendenza. Unico piccolissimo appunto è per quanto riguarda la difficoltà nella modalità “Mago”. Effettivamente il livello di sfida con questa classe è quasi impossibile. Da veri eroi. Un’inezia, ma è consigliato fare tantissima pratica con le altre classi prima di imbarcarsi nell’avventura con il maghetto.

Roguecraft può essere giocato con Amiga con chipset ECS/AGA, 1 Mb di Chip ram e 1 Mb di altra ram e processore 68000. I ragazzi di BadgerPunch consigliano una configurazione A1200 per aver una migliore esperienza di gioco e meno problematiche di rallentamento.

Ovviamente funziona senza problemi in emulazione e su A500 Mini.

 

Giocabilità: 95%

Bellissimi livelli generati proceduralmente e un ottimo sistema di gioco. I Dungeon sono sempre vari e ben fatti.

Longevità: 91%

Le tre classi di gioco offrono esperienze diverse d’approccio ai dungeon. Giocare con il mago è un vero inferno ma il titolo non stanca mai.

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