Un viaggio tattile negli anni ’80

La prima volta che ho giocato su uno ZX Spectrum era il 1989 a casa di un mio caro amico (ciao Filo!). Ci si trovava tutti a casa sua e ci portavano dietro i propri home computer o console del momento (con zaini pieni di cavi, registratori, cassette, cartucce e joystick). Passavamo ore ed ore giocando, digitando programmi Basic non sempre funzionanti e … litigando! Si si discuteva per decidere chi aveva il “computer” migliore. Nonostante i colori del C64 o di altre macchine, lo ZX mi affascinava. I giochi Speccy sembravano assolutamente unici grazie al modo idiosincratico della macchina di limitare le mappe sprite 8×8 a due colori, il che significava che gli oggetti in movimento sullo schermo erano solitamente raccolte di patchwork di pixel colorati, il che portava a un effetto noto come Color Clash. In qualche modo, era sia brutto che bello, e lo è ancora.

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